Mario Missiroli (Bologna, 3 giugno 1886 – Roma, 19 settembre 1974) è stato un giornalista, scrittore e politico italiano. Figura di spicco del giornalismo italiano del XX secolo, fu direttore di importanti quotidiani e riviste.
La sua carriera giornalistica iniziò molto presto, collaborando con diverse testate. Divenne poi direttore di Il Resto del Carlino, Il Secolo, Il Corriere della Sera e Il Messaggero.
Missiroli fu un intellettuale attento alle dinamiche politiche e sociali del suo tempo. Le sue analisi lucide e spesso controcorrente lo resero una figura influente nel dibattito pubblico. Il suo pensiero è stato descritto come un liberalismo critico, attento ai pericoli del totalitarismo e alla necessità di difendere le libertà individuali.
Fu anche scrittore prolifico, autore di saggi e opere di narrativa. Tra i suoi scritti più noti si ricordano "Il nulla e l'avvenire", "Uomini visti", "Date a Cesare..." e "Come si fanno i giornali".
Dopo la caduta del fascismo, Missiroli si impegnò attivamente nella ricostruzione del paese. Fu eletto senatore nella I legislatura della Repubblica Italiana, nelle file del Partito Liberale Italiano.
In sintesi, Mario Missiroli fu un giornalista, scrittore e politico di grande rilievo, che ha lasciato un segno significativo nella storia culturale e politica italiana del Novecento. La sua figura è ancora oggi studiata e apprezzata per la sua indipendenza di pensiero e la sua capacità di analisi critica della realtà.
Ecco alcuni aspetti importanti della sua vita e carriera:
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